Ego Festival torna a Taranto il 10 e l’11 maggio
Cuochi da tutto il mondo, laboratori, degustazioni. In arrivo Martino Ruggieri, fresco di seconda stella Michelin a Parigi per la Cena stellata. Si parlerà di destinazioni gastronomiche con gli unici italiani premiati da Food&Wine
È tutto pronto per la nuova edizione di Ego Festival, l’evento enogastronomico dell’anno organizzato dall’associazione Enogastro Hub, che nelle giornate del 10 e dell’11 maggio farà diventare Taranto la nuova capitale del gusto: non solo l’incontro con chef stellati provenienti da tutto il mondo, che daranno vita alla Dinner Incredible, una cena esclusiva in cui ogni chef presenterà una propria creazione unica, ma anche il Festival della Pizza, un appuntamento d’eccezione in cui valorizzare uno dei capisaldi della nostra cucina nazionale. Nel ricchissimo parterre di cuochi che raggiungeranno il capoluogo ionico ci sarà anche Martino Ruggieri, chef martinese fresco di seconda stella Michelin per la sua Maisonparigina: è la prima volta in Italia per il cuoco di origini tarantine dopo l’ambito riconoscimento della Rossa.
«Ego Festival torna a Taranto – le parole di Monica Caradonna, giornalista, conduttrice tv e ideatrice di Ego Festival –, e mi riempie d’orgoglio poter ospitare nella mia città un appuntamento enogastronomico utile per la comunità. Laboratori, approfondimenti per chi vive e opera nel mondo della ristorazione per affinare e crescere le proprie skill professionali. Confronti tra cuochi pugliesi e cuochi stranieri utili a sviluppare la contaminazione tra culture diverse. È così che il Giappone incontra la Puglia, ed è così che la cucina stellata incontra la tradizione artigianale».
Il mondo, quindi, arriva a Taranto: cuochi provenienti da Singapore, Grecia, Portogallo, Olanda, Egitto, Francia che arriveranno nel capoluogo ionico per diventare ambassador della cultura gastronomica locale, andranno a fare la spesa scoprendo le materie prime pugliesi e daranno vita a una cena fondata sulla contaminazione del gusto.
Novità dell’edizione 2024 è il Festival della Pizza, non solo la celebrazione di uno dei più famosi piatti italiani nel mondo, ma anche un’occasione di riflessione sul presente e sul futuro della pizza in Italia e all’estero. Una jam session di 20 pizzaioli ciascuno con la propria identità. Dalla Puglia partirà un messaggio importante per la valorizzazione dell’identità più local. Spazio per la focaccia barese e quella laertina.
L’evento si articola in due giornate ricche e intense. Il 10 maggio sarà dedicato all’approfondimento e alla condivisione di conoscenze nel mondo dell’enogastronomia. In mattinata e nel pomeriggio, il Relais Històdiventerà un hub formativo e gli ospiti avranno l’opportunità di partecipare a laboratori, degustazioni. Gli chef condurranno dimostrazioni sul recupero degli scarti in cucina e si discuterà, tra le altre cose, di mise en place, del caffè e focus sulla pizza.
In serata, poi, il Festival della Pizza, di scena alla Villa Peripato, un’irresistibile jam session gastronomica che unisce le tradizioni della pizza napoletana, casertana e romana con le squisite focacce di Bari e Laterza.
L’11 maggio, tra le mura dell’antica basilica del Relais Histò, si terrà la Dinner Incredible, una serata magica in cui chef stellati da ogni parte del mondo presenteranno le loro creazioni culinarie più straordinarie, impreziosite dai sapori autentici della Puglia e dalle contaminazioni fra diverse culture, immergendo gli ospiti in un’esperienza sensoriale unica.
«Siamo particolarmente affezionati a questo progetto – il commento di Emiliano Fraccica, presidente di Enogastro Hub – perché ci dimostra come la vera ricchezza sia l’incontro di più culture, soprattutto in campo enogastronomico. La mission della nostra associazione è quella di valorizzare i prodotti del territorio ma anche stimolare una mentalità dell’incontro: la Dinner Incredible, che mette insieme cuochi di importanza globale e li fa entrare in contatto con ingredienti e know-howdiversi dai loro, ma anche il Festival della Pizza, con pizzaioli e metodi differenti ma sempre gustosi, ci fanno capire che stiamo lavorando sulla strada giusta».